venerdì 4 ottobre 2013

Follie in Tricolore (Edoardo Sanguineti, Adriano Spatola, Lorenzo Calogero) - Ebook Gratuito

Vi presentiamo in questo volume tre poeti che rappresentano un unicum nella poesia italiana, tre poeti sperimentali, che più di tutti hanno cercato nuove vie per la poesia in Italia, cosa rara nel nostro paese. Edorardo Sanguineti: Laborintus è infatti un testo di riferimento centrale per lo sperimentalismo degli anni sessanta soprattutto se confrontato con la poesia del suo tempo. Esso infatti si presenta come qualcosa di nuovo che apre soluzioni linguistiche e formali sconosciute a quella poesia che, nella seconda metà degli anni cinquanta, dopo lo spegnersi del neorealismo si stava orientando verso l’antinovecentismo introdotto all’interno della rivista “Officina”. Sanguineti, nel programma della neoavanguardia, è figura centrale per il suo poundismo, per i richiami psicoanalitici dei suoi testi, per il suo plurilinguismo e per quel verso pronto a dilatarsi in “un recitativo drammatico dove la soluzione metrica è rigorosamente atonale e, si potrebbe dire, gestuale”, come scriveva Alfredo Giuliani. La poesia di Laborintus sembra, con la sua accentuata disgregazione dei linguaggi, rifarsi alle esperienze musicali di Luciano Berio o di John Cage e, nell’ambito pittorico, all’informale Jackson Pollock, Jean Fautrier o Mark Rothko. Latecnica dell’assemblage, utilizzata nella poesia di Sanguineti, è presa dall’ambito pittorico e gli oggetti - segni, tolti dallo spazio in cui erano collocati, acquistano improvvisamente la loro piena autonomia, ingrandendosi a dismisura. Adriano Spatola: un vero personaggio per la grande mole, il vitalismo, il carattere irruento, la creatività, le doti di maieuta, è stato una delle figure di maggior rilievo nella cultura letteraria italiana della seconda parte del Novecento. La sua opera poetica e l’elaborazione del suo progetto di poesia “totale”, lo portarono ad inserirsi con autorevolezza nelle vicende delle avanguardie novecentesche, a ripensare a certi assunti del surrealismo e del dadaismo, a partecipare giovanissimo al Gruppo ‘63, giungendo infine alla concezione della poesia come fatto artistico “visivo” , “gestuale”, “fonetico” oltre che letterario. Lorenzo Calogero: Medico e poeta calabrese del novecento, Leonardo Sinisgalli ebbe a dire nei suoi confronti:”Siamo, è chiaro, di fronte a una poesia colta che, però, scarta il lusso intellettuale, l’enciclopedia, la sublime futilità, si preclude la scoperta fortuita, la generica. [...] Dietro le immagini c’è sicuramente un sistema, una dottrina di cui sentiamo la suggestione. C’è un’idea dell’essere come tremore, terrore, catena di eventi fulminei, rotti, casuali; il poeta arriva a cogliere un soffio, una scintilla e a restituircene qualche similitudine. Questa partecipazione, questa mediazione viene raggiunta quasi a dispetto della sua coscienza: le sue parole distorte, i suoi nessi incredibili, i suoi lapsus sembrano trascrizione di uno stato di estasi”



Disponibile in formato PDF.
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