domenica 1 settembre 2013

Trattato sulle fate elfi, gnomi e altre creature fantastiche di Ismael Mérindol - Recensione

Questo trattato è stato scritto tra il quattrocento e il cinquecento da Ismael Mérindol, colui che ispirò Leonardo, Rabelais ma anche Paracelso.
Un vero e proprio “changelin” figlio di una fata, che vi condurrà nei lontani luoghi incantati popolati dalle fate, creature affascinanti e ammaliatrici mettendovi a conoscenza della loro vera natura, dei loro riti e stile di vita.
Inoltre, questo libro racconta anche le abitudini del piccolo popolo dove gnomi, elfi e folletti ne fanno parte.
Una vera e propria “enciclopedia fantastica” dove scoprire la realtà sulle creature che da anni popolano i nostri sogni e le favole che ne narrano le gesta.
È proprio per questo motivo che consiglio di leggere questo trattato a tutti coloro che come me adorano questo piccolo mondo fatto di creature simpatiche che con i loro poteri e le loro avventure ci fanno sorridere e ci tengono compagnia. Adatto quindi sia per un pubblico di minori ma soprattutto per i più grandi, che possono rispecchiarsi in queste creature e scoprirne la loro provenienza nonché la loro classificazione in base al proprio potere di appartenenza acqua, fuoco, terra ed aria popolati da Ondine, Salamandre, Ninfe, Silfidi e tante altre.
Ritroverete così l'amore per le  fate, i loro delicati rapporti con gli umani, le leggende e i miti sui tesori degli Gnomi, l'arcano della lunga vita, e altre creature che si aggirano tra i boschi  riscoprendo il sottile confine che vi è tra il sogno e il reale.

                                                                                    Recensione realizzata da Lizzy

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