giovedì 27 giugno 2013

Il Banchiere Anarchico E Altri Racconti di Fernando Pessoa - Recensione

Il racconto più famoso è sicuramente quello che dà il titolo alla pubblicazione, un racconto stimolante che approfondisce un tema storicamente “caldo”, quale l’anarchia, con grandissima capacità. La trama del racconto si svolge in un ristorante dove un uomo d’affari con grande semplicità svela, dialogando con il suo interlocutore, che si possa tranquillamente conciliare ricchezza e anarchia. Lo fa attraverso un dialogo quasi platonico, in modo limpido e geniale. Parlare di questo argomento non è mai stato facile, tutto sommato nemmeno oggi, e quando viene affrontato, si scade spesso in vecchi stereotipi figli del secolo scorso. Pessoa invece affronta il tema con grande intelligenza: “Che cosa vuole l’anarchico? La libertà: la libertà per sé e per gli altri, per tutta l’umanità. Vuole essere libero dall’influenza o dalla pressione delle finzioni sociali; vuole essere libero come quando è nato ed è comparso il mondo, come deve essere come deve essere secondo giustizia; e vuole questa libertà per sé e per tutti gli altri. Non tutti possono essere uguali di fronte alla natura: chi nasce alto, chi basso; chi forte, chi debole; uno più intelligente, l’altro meno… Ma da questo punto in avanti tutti possono essere uguali: solo le finzioni sociali fanno sì che ciò non avvenga. E proprio queste finzioni bisognava distruggere”.  Pagina dopo pagina si intravede la delusione dell’uomo d’affari, e di Pessoa, verso le masse e le rivoluzioni sociali mentre chiara si sviluppa la linea progettuale che vede nel singolo, nella persona, la via per il raggiungimento di quella tanto ricercata “libertà” che passa attraverso la realizzazione e valorizzazione di sé stessi e della propria individualità.

Il volumetto contiene anche il racconto Una cena molto originale dove un presidente di una società gastronomica organizza una cena a sorpresa e, dal punto di vista culinario, molto originale. Si tratterrà di una cena davvero macabra dove l’autore si diverte a disegnare bizzarre situazioni analizzando l’emotività dei partecipanti alla cena che si trasforma in un appuntamento grottesco e raccapricciante . Il terzo e ultimo racconto Il furto nella Villa delle Vigne serve probabilmente a Pessoa per giocare a fare Sherlock Holmes ed indagare su un crimine molto strano e particolare. Un racconto facilmente leggibile ma di minore intensità rispetto i precedenti.




A cura di Giannandrea Mencini


0 commenti:

Posta un commento