martedì 26 marzo 2013

Questa Specie d'Amore di Alberto Bevilacqua - Recensione


Anni ’60, una giovane coppia, all’apparenza felice e affiatata, si prepara ad avere un bambino. Un lungo monologo, quello che Fabrizio dedica alla moglie, ci trascina invece dietro la maschera borghese e artefatta di un legame tra sconosciuti.
Dal sapore agrodolce, Questa specie d’amore disegna, con toni netti e raramente tenui e miserevoli, la solitudine che c’è dietro ogni scelta troppo pensata; la precarietà delle emozioni schiacciata dagli ingranaggi sociali; l’insicurezza umana, talvolta radicata nella storia dell’individuo, che spinge ad accettare qualsiasi compromesso pur di sentirsi amati e meno soli.

Bevilacqua ritorna a parlarci di scelte esistenziali, di emozioni delicate e di rapporti problematici.

Nemmeno nel sogno c’è libertà, questa la condizione del protagonista, che in una esplosione vulcanica di dolore e di speranze non ancora assopite, ripercorre la sua esistenza, la detesta, ma la vita gli darà la forza di riprovare, di reinventarsi, di stabilire con sua moglie un’armonia diversa, una nuova specie d’amore.
Romanzo imprevedibile, Questa specie d’amore non è una storia come tante: mai nessuna ci ha aperto uno spiraglio così forte e coraggioso sulle possibilità e sulle stravaganze dell’amore.

a cura di Luigia Cristofaro 

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